Spoglia e rocciosa, così può essere descritta la collina di Tarces. Stiamo parlando di quel colle rotondo, che dai locali viene semplicemente chiamato "Bichl". L'accentuata elevazione nei pressi di Malles, che deve il suo aspetto agli effetti dei ghiacciai dell'ultima era glaciale, è costituita da micascisti.
Alcuni scavi hanno dimostrato che la collina di Tarces deve essere stata abitata già in epoca pre-romana. Ciò lo confermano importanti reperti storici e culturali venuti alla luce più volte dal 19esimo secolo. Highlight assoluto degli scavi: alcuni resti di mura delle case retiche del quarto o terzo secolo avanti Cristo. Gli scavi hanno riportato alla luce un'intera casa. Esperti suggeriscono che migliaia di anni fa sul colle c'erano circa 80 capanne. Si presume che l'insediamento allora si sia sviluppato su una superficie di circa 1,3 ettari.
Anche se delle case non è rimasto molto, la chiesetta di San Vito troneggia ancora oggi in modo ben visibile sulla collina. Un muro di pietra circonda la casa di preghiera con la sua torre stretta costruita nell'11° secolo. Di importanza storica e artistica sono gli affreschi sulla volta, purtroppo, non ben conservati. In estate vengono offerte visite guidate una volta a settimana.
Notevole è anche la vegetazione sulla collina. Un sentiero naturalistico allestito appositamente conduce i visitatori attraverso la flora di questa zona così straordinaria. Arbusti con caratteristiche simili alla steppa modellano l'immagine paesaggistica della collina di Tarces, che si distingue chiaramente dal verde rigoglioso dei prati dell'Alta Val Venosta; sul lato nord ed est prosperano larici e pini, che donano ombra agli appassionati di natura e cultura.
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